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Tempo di Natale con un brano di Leonardo Sciascia

Un racconto di Natale di Sciascia

Attività su verbi al passato remoto, discorso diretto e indiretto e lessico con un racconto sul Natale di Leonardo Sciascia

Il breve brano di Leonardo Sciascia che abbiamo scelto per questo post fa parte dell’opera dello scrittore siciliano intitolata “Le parrocchie di Regalpetra“, pubblicata da Laterza nel 1956: considerazioni sul Natale, in fondo triste, delle persone semplici, fatto di cose modeste, in un paese immaginario della Sicilia. Attività scaricabili in formato DOC modificabile e PDF.

NATALE A REGALPETRA

– Il vento porta via le orecchie – dice il bidello.
Dalle vetrate vedo gli alberi piegati come nello slancio di una corsa. I ragazzi battono i piedi, si soffiano sulle mani cariche di geloni.
L’aula ha quattro grandi vetrate: damascate di gelo, tintinnano per il vento come le sonagliere di un mulo.
Come al solito, in una paginetta di diario, i ragazzi mi raccontano come hanno passato il giorno di Natale:
tutti hanno giuocato a carte, a scopa, sette e mezzo e ti-vitti (ti ho visto: un gioco che non consente la minima distrazione); sono andati alla messa di mezzanotte, hanno mangiato il cappone e sono andati al cinematografo. Qualcuno afferma di aver studiato dall’alba, dopo la messa, fino a mezzogiorno; ma è menzogna evidente.
In complesso tutti hanno fatto le stesse cose; ma qualcuno le racconta con aria di antica cronaca: “La notte di Natale l’ho passata alle carte, poi andai alla Matrice* che era piena di gente e tutta luminaria, e alle ore sei fu la nascita di Gesù”.
Alcuni hanno scritto, senza consapevole amarezza, amarissime cose: “Nel giorno di Natale ho giocato alle carte e ho vinto quattrocento lire e con questo denaro prima di tutto compravo i quaderni e la penna e con quelli che restano sono andato al cinema e ho pagato il biglietto a mio padre per non spendere i suoi denari e lui lì dentro mi ha comprato sei caramelle e gazosa“.
Il ragazzo si è sentito felice, ha fatto da amico a suo padre pagandogli il biglietto del cinema…
Ha fatto un buon Natale. Ma il suo Natale io l’avrei voluto diverso, più spensierato.
“La mattina del Santo Natale – scrive un altro – mia madre mi ha fatto trovare l’acqua calda per lavarmi tutto”.
La giornata di festa non gli ha portato nient’altro di così bello. Dopo che si è lavato e asciugato e vestito, è uscito con suo padre “per fare la spesa”. Poi ha mangiato il riso col brodo e il cappone.
“E così ho passato il Santo Natale”.

*Duomo

Attività 1. (Abbastanza facile) Volgete il brano al tempo passato. Il primo verbo è in omaggio!

– Il vento porta via le orecchie – disse il bidello.
Dalle vetrate ________ gli alberi piegati come nello slancio di una corsa. I ragazzi ________ i piedi, si _______ sulle mani cariche di geloni.
L’aula _______ quattro grandi vetrate: damascate di gelo, ________ per il vento come le sonagliere di un mulo.
Come al solito, in una paginetta di diario, i ragazzi mi ________ come _______ il giorno di Natale:
tutti ________ a carte, a scopa, sette e mezzo e ti-vitti (ti ho visto: un gioco che non consente la minima distrazione); _______ alla messa di mezzanotte, _______ il cappone e ________ al cinematografo. Qualcuno _______ di ________ dall’alba, dopo la messa, fino a mezzogiorno; ma _______ menzogna evidente.
In complesso tutti ________ le stesse cose; ma qualcuno le _______ con aria di antica cronaca: “La notte di Natale l’ho passata alle carte, poi andai alla Matrice che era piena di gente e tutta luminaria, e alle ore sei fu la nascita di Gesù”.
Alcuni _________, senza consapevole amarezza, amarissime cose: “Nel giorno di Natale ho giocato alle carte e ho vinto quattrocento lire e con questo denaro prima di tutto compravo i quaderni e la penna e con quelli che restano sono andato al cinema e ho pagato il biglietto a mio padre per non spendere i suoi denari e lui lì dentro mi ha comprato sei caramelle e gazosa”.
Il ragazzo si ________ felice, ________ da amico a suo padre pagandogli il biglietto del cinema…
________ un buon Natale. Ma il suo Natale io ________ diverso, più spensierato.
“La mattina del Santo Natale – _______ un altro – mia madre mi ha fatto trovare l’acqua calda per lavarmi tutto”.
La giornata di festa non gli _________ nient’altro di così bello. Dopo che si ________ e asciugato e vestito, ________ con suo padre “per fare la spesa”. Poi ________ il riso col brodo e il cappone.
“E così ho passato il Santo Natale”.

Attività 2. (Più difficile) Trasformate i discorsi da diretti a indiretti del brano originario. Il primo passaggio è omaggio!

Il bidello dice che il vento porta via le orecchie.
Dalle vetrate vedo gli alberi piegati come nello slancio di una corsa. I ragazzi battono i piedi, si soffiano sulle mani cariche di geloni.
L’aula ha quattro grandi vetrate: damascate di gelo, tintinnano per il vento come le sonagliere di un mulo.
Come al solito, in una paginetta di diario, i ragazzi mi raccontano come hanno passato il giorno di Natale:
tutti hanno giuocato a carte, a scopa, sette e mezzo e ti-vitti (ti ho visto: un gioco che non consente la minima distrazione); sono andati alla messa di mezzanotte, hanno mangiato il cappone e sono andati al cinematografo. Qualcuno afferma di aver studiato dall’alba, dopo la messa, fino a mezzogiorno; ma è menzogna evidente.
In complesso tutti hanno fatto le stesse cose; ma qualcuno le racconta con aria di antica cronaca dicendo che ___________________________________________________________________________.
Alcuni hanno scritto, senza consapevole amarezza, amarissime cose, per esempio uno racconta che  ___________________________________________________________________________.
Il ragazzo si è sentito felice, ha fatto da amico a suo padre pagandogli il biglietto del cinema…
Ha fatto un buon Natale. Ma il suo Natale io l’avrei voluto diverso, più spensierato.
Un altro scrive che ________________________________________________________________________.
La giornata di festa non gli ha portato nient’altro di così bello. Dopo che si è lavato e asciugato e vestito, è uscito con suo padre “per fare la spesa”. Poi ha mangiato il riso col brodo e il cappone e così conclude dicendo che ______________________.

Attività 3. (Decisamente più difficile). Trasformate i discorsi da diretti a indiretti questa volta della versione al passato del brano; aiutatevi con i verbi dichiarativi già indicati nell’esercizio 2. Il primo passaggio è in omaggio!

Il bidello disse che il vento portava via le orecchie

Attività 4. Inserisci nelle seguenti frasi le parole in marrone del brano.

1. Adoro le bibite frizzanti, nel mio frigorifero non manca mai una bottiglia di _________.
2. Ambrogio è il re della _______: direbbe di tutto pur di riuscire a vendere i suoi prodotti di pessima qualità.
3. Fa così talmente freddo, che perfino la punta del mio naso è coperta di ________!
4. Qual è la prima raccomandazione che si fa a una ragazzina, quando esce da sola di casa per la prima volta? Non accettare ________ dagli sconosciuti!
5. Giovannino è un autentico cuor contento: vorrei essere io così ________ come lui!
6. Hai visto per le strade del centro che bella ________ di Natale?
7. Devo cambiare la tappezzeria dei divani di salotto; ho visto tante stoffe _______ di tanti colori diversi, tutte bellissime, ma non so decidermi.
8. Nel menù del giorno di Natale non può mancare il ________: è parte imprescindibile della cucina tradizionale italiana (non vegetariana o vegana, ovviamente!).
9. Ho percepito tanta _______ nelle parole di Goffredo, quando mi ha raccontato dell’ultimo incontro con il Direttore del personale: non credo che continuerà a lavorare qui con noi. Peccato!
10. Mi piace così tanto sentire le campanelline che _________ che ne ho riempita la casa. Le ho sistemate tutte in posti strategici, così le posso sentire quando il vento le scuote e sapere al tempo stesso quale vento sta soffiando.

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