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Incontri con gli “Artisti a km 0”: Consuelo Bellini.

Vincitrice del premio “Italian women in the world” nel 2009, il 16 Febbraio scorso Consuelo Bellini (sito ufficiale) si è presentata al Museo Pecci di Prato per la serie d’incontri “Artisti a Km 0” con una suggestiva performance, mescolando arti figurative, danza e moda, dando vita ad una serata che, come le sue opere di “thread fusion” ha unito con più e più fili i presenti alla sua poetica.

Spirito creativo e eclettico, forte della sua esperienza negli States, trova nella Pop Art americana un suo precedente per poi svilupparsi in un’esplosione di energia, colore, filato e glitters. Ecco un’intervista all’artista per adgblog:

Silvia Mordini: Ciao Consuelo; come nasce il tuo desiderio e bisogno di fare arte?
Consuelo Bellini: Credo in qualche misura di avere sempre avuto questo desiderio… ho ancora quadri che ho dipinto quando ancora andavo alle elementari…

S. M. Che percorso ha caratterizzato la tua esperienza creativa, thread fusion?
C. B. Ho avuto nonne che hanno sempre lavorato a uncinetto, ferri e filet e sin da molto piccola mi invitavano a lavorare con loro… ero affascinata dai fili che come per magia intrecciandoli si trasformavano…

S. M. Ci sono state delle personalità, artistiche e non, che ti hanno ispirato nella ricerca del tuo stile espressivo?
C. B. Sì senza dubbio Andy Warhol e Chuck Close… che adorooooo!!!!

S. M. Le icone che rappresenti spesso appartengono al mondo del cinema e della musica: che ruolo hanno questi due media nel tuo quotidiano?
C. B. A volte penso di vivere una vita da copione… beh sono affascinata da come ci possiamo perdere nel testo di una canzone o nella trama di un film… a volte serve per sfuggire, anche brevemente, da una scomoda realtà…

S. M. Alla tua presentazione per “Artisti a km 0” ti sei presentata con una tua creazione indosso, molto glamorous, confidando ai presenti che è stata confezionata con sacchi neri per rifiuti: il fashion è un altro dei tuoi interessi?
C. B. Sì… il mio passato è nel fashion… è da quando avevo 18 anni che disegno, passando da collezioni per bambini, langeries, donna, uomo e per finire accessori… Ho attualmente una linea di bigiotteria…

S. M. Hai mai disegnato (o pensato di) una tua collezione?
C. B. Sì, come dicevo sopra, ho venduto la mia collezione Demi-Couture Donna a Sacks Fifth Avenue, Henry Bendel ed altre boutiques in USA e Giappone.

S. M. Come si raccorda alla tua poetica la coreografia del corpo di ballo, esibitosi come prologo alla tua performance?
C. B. Volevo qualcosa di armonioso e leggero… come i miei fili… volevo che fossero raccolti dal pubblico con grazia ed eleganza… le ballerine mi sembrano perfette!

S. M. Koi nipponici, Buddha estatici, fiori con un esotismo spiccato come soggetti di alcune tue opere, lasciano presagire un’attrazione verso l’Oriente e le sue diverse culture, propria di molti artisti nella storia dell’arte; è corretto?
C. B. Beh… sì… pratico yoga ormai da oltre 15 anni e se dovessi scegliere, anche se sono nata e cresciuta nella religione cattolica, mi sentirei molto piu vicina alle teorie buddiste…

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