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Italiano con il lessico: la forma impersonale con Piero Calamandrei e la sua Firenze

I capolavori di Firenze

I capolavori di Firenze

Vi ricordate la forma impersonale? Più o meno… Ecco allora per voi un paio di esercizi di rinforzo, preceduti da un piccolo brano (una ricetta di cucina) che vi servirà come, seppure non esaustivo, esempio di ripasso. Il primo esercizio lo trovate di seguito al brano, è un esercizio di lessico e consiste nel completare le frasi con i verbi indicati alla fine. Il secondo esercizio, più difficile, vi presenta un brano di Piero Calamandrei, dedicato a Firenze, la sua città: dovete coniugare i verbi, facendo attenzione agli eventuali verbi riflessivi, non solo alla forma impersonale, ma anche al modo richiesto dalla logica del discorso. Buon lavoro!

Ricetta
Come si fa il sugo di carne:
Per fare un buon sugo di carne, si mette a cuocere in una pentola con un po’ di olio, della carne di bovino magra e macinata a cui si aggiungono alcune salsicce di maiale. Si fa rosolare bene e si bagna con del vino rosso che si lascia evaporare. Poi si uniscono gli odori (cipolla, sedano, carota, un po’ di basilico e un po’ di prezzemolo) e si lascia ancora rosolare per alcuni minuti. A questo punto, si aggiungono i pomodori pelati e si continua la cottura a fuoco basso. Dopo un’oretta si fanno ammollare pochi funghi porcini secchi in un po’ di acqua calda, si fanno a pezzetti e si uniscono al sugo. Si lascia cuocere fino a quando il sugo si sarà sufficientemente ritirato.

Esercizio 1.

1. Come __________ in questo ristorante?
2. Come __________ le catene da neve?
3. Quante birre __________, prima che la pancia si gonfi come un pallone?
4. Per quanto tempo __________ le uova, perché diventino sode al punto giusto?
5. Per quanto tempo _________ l’apparecchio per i denti, per averli finalmente diritti?
6. Quando ________ in vacanza, facendo questo lavoro?
7. Quanto tempo _________, prima che arrivi questo benedetto autobus?
8. Quanti capitoli del libro di Storia _________ per domani?
9. Quali prove __________ per avere la patente di guida?
10. Per quanti anni _________ il Liceo, prima di diplomarsi?

11. Quanto _________ di tasse, quest’anno?
12. Quanti anziani __________ in questa casa di riposo?
13. Come _________ a camminare con questi tacchi così alti?
14. Quali e quanti regali __________ a Babbo Natale?
15. Quanto _________ a fare sport!

si possono ospitare; si devono superare; si devono cuocere; si mangia; si deve portare; si possono chiedere; si va; si suda; si devono studiare; si frequenta; si sborsa; si montano; si fa; si possono bere; si deve ancora aspettare

Esercizio 2.

Firenze, di Piero Calamandrei

Firenze, per chi vi arrivi, non comincia dalle sue mura: né a quelle della prima cerchia quasi rettangolare entro le quali fu racchiusa la città dell’XI secolo tutta al di qua d’Arno; né a quelle della seconda cerchia, che tra il secolo XII e il XIII, si allargarono e si estesero anche al di là del fiume; né a quelle della terza cerchia, la Firenze del tempo di Dante, di cui ancora oggi restano visibili alcuni tratti e alcune porte. Né (potere) __________ dire che Firenze cominci alla cerchia delle colline che formano intorno ad essa come il castone entro cui sta la gemma, in quella valle in cui l’Arno scorre libero tra la stretta dell’Incisa a monte e quella della Gonfolina verso il mare.
Firenze comincia da più lontano. Tutta la Toscana è in verità un avvicinamento e una preparazione a Firenze: e non soltanto l’architettura delle città che le fanno corona (ognuna delle quali, da qualunque parte (arrivare) ________, Pisa o Pistoia, Siena o Arezzo, ha un suo volto inconfondibile e tuttavia un’aria di famiglia che fa presentire la sorella maggiore), ma anche il paesaggio, la campagna, i profili dei monti, i colori degli alberi e delle pietre…
…Via via che (avvicinarsi) ___________ a Firenze, il paesaggio è sempre più scolpito ed arricchito dall’uomo: diventa sempre più carico di espressione umana. Le case dei contadini preannunciano lo stile dei monumenti cittadini: anche i pagliai e le siepi sono accordi di quell’armonia. Gli ultimi colli degradanti che recingono Firenze continuano a chiamarsi natura, ma in realtà sono ormai opere d’arte. Ogni sasso porta il segno di un’arguta intelligenza: ogni passante anonimo ha saputo da secoli aggiungervi, senza tradir lo stile del luogo, il suo discreto ritocco, anche il contadino che ha tracciato i filari delle vigne, anche lo scalpellino che ha forato le cave. Le alture si infoltiscono sempre più di poderi e di castelli e di ville, (vedere) ________ Fiesole, (vedere) _________ San Miniato, non (sapere) _________  dove finisca la campagna, dove cominciano i parchi e i giardini della città… Ed ecco, laggiù, sulla distesa dei tetti, la cupola del Brunelleschi, la torre di Arnolfo… Siamo a Firenze, nel centro di Firenze, e quasi non ce ne siamo accorti: ma subito (accorgersi) _________ che i colori della città sono gli stessi, presi senza mutamento da quella campagna. Anche nelle fiancate di Santa Maria del Fiore c’è l’incontro tra il marmo argenteo che somiglia agli ulivi e il marmo verdone cupo che somiglia ai cipressi: e filettature rossastre come i tetti dei casolari. E nelle torri e nelle facciate (ritrovare) __________ i colori di quelle pietre paesane, tutti discreti e preziosi. Io credo che il primo incanto di Firenze derivi proprio da questa armonia, da questa fusione tra natura e arte, tra campagna e città: per questo i panorami di Firenze, da qualunque parte dei suoi colli (guardare) __________, danno tutti quanti quella indimenticabile e pure anche per noi fiorentini sempre nuova impressione di raccolta e conclusa perfezione: perché la città, al centro di questo dolce avvallamento che par fatto apposta per servir di culla a una città, è posata lì, come una perla al centro di una conchiglia preziosa: e da qualunque parte (guardare) __________, (potere) ___________  godere tutta, sullo scenario delle alture che da ogni parte le fanno da sfondo.

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