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Italiano con la storia dell’arte: Agnolo Bronzino

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Bia de’ Medici

Continuiamo la nostra carrellata di artisti fiorentini di nascita o di adozione con il pittore Agnolo Bronzino e con la descrizione delle sue opere più importanti che è possibile vedere a Firenze.

Agnolo di Cosimo di Mariano, detto il Bronzino (forse per il colore dei suoi capelli), nacque a Firenze nel 1503 ed è considerato uno dei maggiori pittori del manierismo.

Bronzino era figlio di un macellaio, quindi di umili origini. Nel 1515 iniziò a lavorare nella bottega di Pontormo (di cui abbiamo parlato da questa parte), diventando il suo allievo favorito. Tra il 1523 ed il 1525 collaborò con il maestro alle decorazioni del chiostro della certosa del Galluzzo e poi a quelle della cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita dove dipinse i due tondi di San Marco e San Matteo (gli altri due sono di Pontormo, ma l’attribuzione è dibattuta).

Dopo un periodo vissuto a Pesaro dove lavorò agli affreschi di Villa Imperiale e dopo aver approfondito lo studio della ritrattistica, nel 1539 fu chiamato alla corte di Cosimo I de’ Medici, per il quale lavorò alla decorazione della cappella di Eleonora di Toledo a Palazzo Vecchio. In questo periodo eseguì dipinti a sfondo sacro e profano e un notevole numero di cartoni per l’Arazzeria medicea.

Alla Galleria degli Uffizi è possibile ammirare molti dei capolavori di questo periodo come i ritratti di Bartolomeo e Lucrezia Panciatichi e la Sacra Famiglia Panciatichi (1540-1541 circa) quest’ultima considerata come uno dei vertici dell’arte di Bronzino, con un disegno di grande eleganza, perfetta padronanza del colore, della luce e delle forme. Sempre di questi anni è il famoso Ritratto di Bia de’ Medici che venne eseguito in tutta probabilità postumo, come ricordo della bambina, morta a cinque anni nel 1542. Bronzino immaginò la bambina a mezza figura e seduta su una sedia. Lo sfondo azzurro si accende attorno al volto, evidenziandolo. Il ritratto è ricco di dettagli riguardo ai capelli, all’abito e agli accessori. La posa è quella dei ritratti ufficiali, rigida, ma alleggerita da alcuni accenni di movimento delle mani, come se la protagonista stesse per alzarsi.

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Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni

L’altro capolavoro è il Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni, un vero e proprio manifesto della rarefatta arte di corte al tempo di Cosimo e uno degli esiti più emblematici della ritrattistica del Cinquecento italiano. Lo sfondo è di un blu scuro e a ben guardare, si scopre che non si tratta di una parete ma di un cielo con, in lontananza, una veduta di una tenuta, probabilmente quella della Villa Medicea di Poggio a Caiano dove è stato probabilmente eseguito questo doppio ritratto. I protagonisti sono illuminati da una luce fredda che li blocca nella rigidità della posa ufficiale. Una profonda attenzione è stata dedicata dall’artista all’abbigliamento, che qualifica immediatamente il rango dei personaggi.

Un altro famosissimo ritratto è quello di Giovanni de’ Medici in cui su uno sfondo verde scuro, il bambino è ritratto seduto a mezza figura, vestito di rosso. Ha un aspetto rubicondo e sorridente, con guance e mani paffute, sinonimo di ricchezza legata a un’alimentazione ben sostanziosa. Stringe con la destra un cardellino, un simbolo cristologico, legato alla leggenda secondo cui l’uccello si procurò la macchia rossa sul muso ferendosi per togliere la corona di spine a Cristo.

Giovanni de' Medici

Giovanni de’ Medici

A Palazzo Vecchio, oltre alla già citata cappella affrescata da Bronzino, è possibile vedere il Ritratto di Laura Battiferri, poetessa e moglie di Bartolomeo Ammannati. Al Museo di Santa Croce si trova la Discesa di Cristo al Limbo (1552). Alla Galleria dell’Accademia è esposta una Deposizione, mentre nella Basilica di San Lorenzo si può vedere un Martirio, uno degli ultimi lavori. Sempre qui è possibile ammirare gli affreschi del coro che concluse alla morte del Pontormo.

Morì il 23 novembre del 1572 nella casa dell’allievo Alessandro Allori e venne sepolto nella Chiesa di San Cristoforo degli Adimari, oggi un’autorimessa per le ambulanze. Ebbe, sembra, relazioni sentimentali con il maestro Pontormo prima e con Alessandro Allori poi. Con quest’ultimo convisse fino alla morte.

Comprensione. Rispondete Vero o Falso alle seguenti domande:

1. Bronzino è stato un pittore rinascimentale. Vero/Falso

2. Era sposato con Eleonora di Toledo. Vero/Falso

3. Fu allievo di Pontormo e maestro di Alessandro Allori. Vero/Falso

4. Bronzino non si è mai spostato da Firenze. Vero/Falso

5. È stato il pittore ufficiale della famiglia Medici. Vero/Falso

6. Nei suoi quadri bronzino pone molta attenzione ai dettagli. Vero/Falso

7. Il Ritratto di Bia de’ Medici è stato eseguito dopo la morte della bambina. Vero/Falso

8. Molte opere di Bronzino si possono ammirare alla Galleria degli Uffizi. Vero/Falso

9. Il suo ciclo di affreschi più famoso si trova nella chiesa di Santa Croce. Vero/Falso

10. La chiesa in cui Bronzino è stato sepolto non è più una chiesa. Vero/Falso

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1 comment to Italiano con la storia dell’arte: Agnolo Bronzino

  • Patrizia Secchi

    La storia dei personaggi ritratti dal Bronzino è appassionante, ognuno di loro ti manda un messaggio di vita che fa riflettere molto. La pittura del Bronzino è inattaccabile, quasi perfetta. Io non sono storica d arte ma è evidente che i suoi dipinti sono opere che resteranno x sempre nella storia xche hanno fatto storia. Io sono molto interessata alla storia dell arte sopratutto quando si tratta di scoprire la vita dei personaggi o di ciò che vuole essere rappresentato da un artista. Questo crea in me bellissime emozioni e sensazioni. Se avrò materiale continuerò’ ad appassionarmi sempre di più.
    Patrizia

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