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Ritorno al passato: il Museo del Bigallo e la Firenze trecentesca

bigalloFiorenza, la città trecentesca di Dante e di Giotto, rivive in un affresco collocato proprio davanti al Battistero, ovvero nel Museo del Bigallo, un autentico scrigno di tesori nascosti.
Oltre all’affresco La Madonna della Misericordia, eseguito dagli aiuti di Bernardo Daddi nel 1342 e che mostra un’immagine poetica e lontana di Firenze, città trecentesca già culla di arte e civiltà, è possibile ammirare al suo interno altre interessanti opere d’arte, tra cui anche il commovente dipinto I capitani della Misericordia affidano alle madri i fanciulli abbandonati, opera di Niccolò di Pietro Gerini, del 1386, nonché affreschi staccati dalla facciata dell’edificio stesso e conservati nelle sue sale che raffigurano l’opera di San Pier Martire, fondatore del Bigallo e della Compagnia della Misericordia e morto a Milano nel 1252.
Il Museo, ulteriormente ampliato proprio nello scorso luglio con nuove sale al primo piano, era l’edificio che un tempo ospitava la Compagnia Maggiore di Santa Maria del Bigallo, alle cui cure erano affidati i Loggia del Bigallopellegrini e i viandanti che confluivano nell’ospedale di Santa Maria a Fonteviva, detta del Bigallo. Nel 1351 la Compagnia ricevette in dono per la propria opera meritoria la casa sull’angolo di corso Adimari, dove vennero costruiti sia la loggia sia l’oratorio.
A partire dal 1904 sono state raccolte le bellissime opere disperse e ancora reperibili dopo svariate vicissitudini tra le quali, non ultima, l’alluvione del 1966. La piccola ma notevole collezione di opere è costituita da donazioni di benefattori e da opere commissionate dalla Confraternita stessa ed è stata definitivamente organizzata nel 1976.
Il Museo del Bigallo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13,30 e dalle 15 alle 18,30. Il biglietto di ingresso costa € 3,00.

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