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Libretti d’opera: Il Barbiere di Siviglia

Il Barbiere di Siviglia Anche Il Barbierie di Siviglia come L’Italiana in Algeri fu composto da Rossini in pochissimi giorni se si considera che tra la firma del contratto, il 15 dicembre 1815, e la ‘prima’ del Barbiere trascorsero appena due mesi. Purtroppo per il celeberrimo compositore la prima del Barbiere non portò il successo sperato, forse anche per il fatto che apparve al pubblico come un rifacimento dell’opera omonima di Paisiello e a nulla valse il cambiamento del titolo voluto per non alimentare l’irritazione del pubblico nel vedere un giovanissimo compositore mettersi sullo stesso piano di uno dei più acclamati musicisti.
Fu solo negli anni successivi che l’opera ricevette un grande plauso in tutta Europa e persino in America dove approdò in versione integrale già nel 1825.
La musica del Barbiere appare come una magistrale e omogenea unione di arie di provenienza eterogenea che l’hanno resa una delle opere più famose, o addirittura la principale, di Rossini. La musica introduce, si adatta e segue la trama allegra e ricca di equivoci e colpi di scena, alternando momenti di intensa vitalità come la notissima aria di Figaro (“Largo al factotum: Largo al factotum della città. Largo! La la la la la la la LA! Presto a bottega che l’alba e gia. Presto! La la la la la la la LA! Ah, che bel vivere, che bel piacere, che bel piacere per un barbiere di qualità!”) a momenti di delicata orchestrazione.
I due personaggi principali sono sicuramente Figaro e Rosina. Il Barbiere frizzante, scaltro e di grande prontezza di spirito è il mattatore dell’opera, che con la sua energia contribuisce al frenetico susseguirsi di gags esilaranti senza mai perdere il controllo della situazione. Rosina è il personaggio femminile che ancora una volta si mette in luce per la propria determinazione. Se già infatti Isabella, in L’Italiana in Algeri, si era distinta per la forza d’animo e il coraggio, Rosina non è da meno. In un primo tempo si presenta al pubblico come dolce, obbediente e apparentemente soggetta alla volontà del tutore, più tardi rivela allo spettatore il suo vero carattere. La sua malizia e la sua scaltrezza saranno vendetta inevitabile verso chiunque provi veramente a contraddirla, la sua grazia e la sua dolcezza ne caratterizzeranno il comportamento verso chi la amerà e la rispetterà. Non a caso nella celebre cavatina “Una voce poco fa” esprime tutta la sua determinazione per voler coronare il proprio sogno d’amore, dando anche una chiara interpretazione del proprio carattere che vale quasi come ammonizione persino per lo spettatore:

ROSINA
con una lettera in mano

Una voce poco fa
qui nel cor mi risuonò,
il mio cor ferito è già,
e Lindor fu che il piagò.
Si, Lindoro mio sarà ,
lo giurai, la vincerò.
Il tutor ricuserà,
io l’ingegno aguzzerò.
Alla fin s’accheterà
e contenta io resterò…
Si, Lindoro mio sarà;
lo giurai, la vincerà.

lo sono docile,
son rispettosa,
sono ubbediente,
dolce, amorosa;
mi lascio reggere,
mi fo guidar.
Ma se mi toccano
dov’è il mio debole,
sarò una vipera
e cento trappole
prima di cedere
farò giocar.

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