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Lui, Francesco Guccini, il mito

Francesco Guccini Finalmente è tornato, dopo due anni di estenuante attesa, ad esibirsi ancora per il suo affezionatissimo pubblico fiorentino (in gran parte poco più che ventenne o giù di lì…) il più grande cantautore italiano: Francesco Guccini, da Modena, classe 1940. Il Palamandela (ex palazzetto dello sport) era strapieno, venerdì scorso 9 marzo 2007, per ascoltare e cantare insieme a lui le sue poesie in musica.
L’immancabile bottiglia di vino, questa volta di un pallido colore rosé, i soliti Vince Tempera, Juan “Flaco” Biondini, Antonio Marangolo, la chitarra a tracolla e via con i suoi cavalli di battaglia, più un inedito: “Su in collina”, vicende partigiane.
La stessa canzone di sempre ad aprire il concerto (“In morte di S. F.”, meglio conosciuta come “Canzone per un’amica”) e la stessa canzone di sempre (“La locomotiva”) a sigillare una performance strabiliante. Nessun bis, non è nel suo stile, stranamente (per lui) poche concessioni alle chiacchiere, politiche e non, e molta musica per uno spettacolo che è durato la bellezza di quasi due ore e mezzo. Il repertorio della serata ha spaziato attraverso anni e anni di successi. Non starò qui a farne un elenco che gli appassionati non sorprenderebbe, perché ogni concerto di Francesco Guccini è una garanzia che si potranno sempre ascoltare i suoi pezzi più belli, a cui tutti sono affezionati. Mi fa piacere, però, sottolineare che quest’anno non ha voluto farci mancare una delle sue canzoni maggiormente significative e lunghe, “Eskimo”, offerta da una voce generosa a un pubblico attento e partecipante. Guccini2
Francesco Guccini è un cantautore generazionale trasversale, canta per i vecchi ragazzi del ’68 e per quei ragazzi di oggi che ancora capiscono che parlare di rivoluzioni ha il significato di voler cambiare il mondo per renderlo più comprensivo e coinvolgente, che hanno in antipatia la cultura della globalizzazione quando questa significa annientamento delle diverse identità/personalità. Tutto ciò senza malinconia o ipocrita nostalgia dei bei tempi passati. Perché il futuro è nelle mani di ognuno di noi, “vecchietti” fan compresi.

1 comment to Lui, Francesco Guccini, il mito

  • dr, candy

    dissento da questa interpretazione, seppur accorata e piena di amore; il più grande cantautore italiano è Pino d’angiò!

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