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È Natale: tanto vischio a tutti!

vischioOramai da tempo tra le varie tradizioni delle feste natalizie si registra quella di appendere un rametto di vischio alla porta di casa o all’interno: infatti insieme ad altri tipi di piante, come l’agrifoglio e il pungitopo, si pensa che il vischio porti fortuna e quindi sia di buon augurio. Inoltre quando due persone passano contemporaneamente sotto il rametto di vischio appeso all’interno della casa si scambino un bacio: anche questa usanza dovrebbe essere di buon augurio.

La tradizione del vischio è molto antica. Furono i Celti i primi a farne uso e a raccoglierlo ma solo in caso di effettivo bisogno: in tal caso a digiuno, vestiti di bianco, con mani pure si tagliava il vischio di quercia con una falce d’oro. Chi non avesse seguito questa procedura in modo esatto avrebbe incontrato la morte. Anche i druidi lo utilizzavano per pozioni magiche o medicamenti, per combattere le malattie e ancora oggi i norvegesi, al solstizio d’inverno, sono soliti bruciare il vischio in segno di buon augurio e per ricordare l’antico Dio Bälder ucciso dalla pianta stessa.

Anche i Latini ne conoscevano l’esistenza se è vero che Virgilio, grande poeta della classicità latina, mette tra le mani del pio Enea proprio un rametto di vischio prima di entrare nell’Ade.

Infine una leggenda attribuisce la nascita del vischio alla tradizione cristiana: un mercante avido e avaro, ormai vecchio, arriva alla Grotta di Betlemme dove vede Gesù. Allora piange e si pente per la sua avidità e dalle sue lacrime si formano le bacche del vischio.

Il motivo per cui il vischio è di buon augurio è probabilmente proprio da ricollegarsi alle sue virtù medicamentose. Tanti auguri quindi e non dimenticate di darvi un bacio sotto il vischio!!!

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