Nel 1861, l’anno dell’unità d’Italia, solo 200.000 italiani su 25 milioni parlavano italiano correttamente. Il resto parlavano uno dei tanti e differenti dialetti che ancora oggi sono presenti nella nostra penisola. Fino a allora l’aristocrazia aveva prediletto il francese, il clero naturalmente il latino, e l’italiano era rimasta una lingua letteraria che non era poi cambiata granché dai tempi in cui Dante, Petrarca e Boccaccio l’avevano elevata da lingua volgare dei toscani (cioè parlata dal volgo, il popolo toscano) a lingua vera e propria.
Il primo passo verso l’apprendimento avvenne naturalmente nelle scuole pubbliche che però non tutti i bambini erano obbligati a frequentare e che in media duravano solo 3 anni. I bambini avevano modo di imparare solo i rudimenti della lingua.
Il secondo passo fu il servizio di leva obbligatorio. I giovani a 21 anni dovevano fare un anno di militare in un’altra parte d’Italia e lameno in caserma erano costretti a comunicare in italiano. Pare però che, durante la prima guerra mondiale, alcune azioni di guerra siano fallite a causa d’incomprensioni linguistiche fra soldati.
Il terzo passo fu fatto durante il ventennio fascista. Il regime fascista per la sua propaganda usò i giornali, la radio e il cinema e così per la prima volta gli italiani cominiciarono a ascoltare la loro lingua quasi ogni giorno. La politica fascista di italianizzazione introdusse anche nuove alcune parole, come ad esempio “autista”, che sostituì il francese “chauffeur”, o “Topolino”, che non poteva entrare in Italia con quello di “Mickey Mouse”. Durante la seconda guerra mondiale, dopo che Mussolini fu destituito, gli italiani continuarono a ascoltare la radio, spesso per sintonizzarsi su “Radio Londra” che trasmetteva dall’Inghilterra, informando il popolo italiano su quello che veramente stava succedendo nel mondo.
Il quarto e più importante passo si ebbe il 3 gennaio 1954, quando nacque la televisione italiana, vera e propria maestra per intere generazioni d’italiani. Basti pensare che fra il 1959 e il 1969 la RAI trasmetteva persino un programma con intenti di alfabetizzazione, dal titolo esemplificativo “Non è mai troppo tardi“. E’ proprio a causa della tv che si è parlato di detoscanizzazzione dell’italiano, visto che tutti gli studi televisivi si trovano a Roma o a Milano. Dalla fine degli anni settanta, con l’avvento dei canali privati, La tv è stata poi anche accusata di aver impoverito o deturpato l’italiano, visto che la lingua parlata in tv è spesso piatta, troppo semplificata e piena di errori
Il primo passo:
学習については当然公立の学校の中で行われた。
しかしそれは全ての子供達に義務付けられておらず、中学校は3年間しかなかった。
子供達はイタリア語の基本しか学ぶ手段を持っていなかった。
兵役の義務あった。21歳の若者はイタリアのほかの地区で1年間兵役につかなければならなかった。兵舎での生活ではイタリア語での伝達を強制されたが、しかし第一次境対戦中いくつかの作戦は兵士の間で言語的な無理解があったように見えた。
第3歩はファシズムの20年間に生じた。ファシズム政権は彼らの思想の普及のために新聞、ラジオ、映画を用いたため、イタリア人は初めてほぼ毎日彼らの言語を聞くようになった。ファシズム当局がイタリア化を導入したことで、いくつかの新しい言葉、たとえばフランス語の”chuffeur”に変わって”autista(ドライバー)”や、”Mickey Mouse”の名前ではイタリアに入ることの無かった”Toppolino”などを作った。第二次世界大戦の間、ムッソリーニが失脚した後、イギリスから世界で実際に起こっている情報をイタリア国民へ伝える “ラジオ・ロンドン”に同調するためイタリア人はラジオを聞き続けた。
実際、テレビによる学習はローマかミラノに由来し、その影響でトスカーナ風のイタリア語は影を潜めた。70年代の終わりから民放の出現とともにテレビはイタリア語を貧しくさせ、堕落させるという非難も受け、テレビの中で話されるイタリア語は常に厚みが無く、未熟で間違いに満ちたものとみなされた。
より重要な段階は1954年1月3日である。イタリアの全ての世代のための正真正銘の模範であるイタリア・テレビが生まれた。1959年から1969年間のRAIについて考えればよい、初等教育のもくろみと共にカリキュラムに至るまで放送した。実例の題名としては”Non e’ mai troppo tardi”
1861年イタリア統一の年、2500万人の内の20万人のイタリア人だけが正しくイタリア語を話していた。
残りの人は今でも使われている数ある、それぞれ違う方言を話していた。
1861年までは、貴族の人たちは、フランス語を好み、聖職者は当然ながら、ラテン語を好み、庶民は、ダンテ・ペロラルカ・ボッカッチョが文章の中で使っていた、トスカーナの庶民の言語を好み、それが今ではイタリアの標準語となった。
“イタリア人がイタリア語を話し始めた時”
Sono un’italiana che abita negli Stati Uniti, gia’ da 28 anni, e mi sto dimenticando L’italiano.
Leggendo l’articolo, “Quando gli Italiani cominciano a parlare italiano”, ho capito di essere diventata una dei non parlanti. Che peccato!
L’italiano e’ una bellissima lingua, che amo e sento come parte di me.
Grazie per includermi nella lista, e farmi cosi’ partecipe.
Giulia Colton