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Glottodidattica Digitale Integrata: una possibile definizione e due esempi operativi

Nel 2020 il MIUR, nelle Linee guida per la Didattica Digitale Integrata, ha fornito delle chiare indicazioni riguardo le pratiche didattiche da seguire:

“La progettazione della didattica in modalità digitale deve tenere conto del contesto e assicurare la sostenibilità delle attività proposte e un generale livello di inclusività, evitando che i contenuti e le metodologie siano la mera trasposizione di quanto solitamente viene svolto in presenza”.

A distanza di oltre due anni dalla loro pubblicazione, che cosa è cambiato nella glottodidattica? È sicuramente ancora presto per trarre delle conclusioni, tuttavia possiamo sostenere che nell’insegnamento dell’italiano L2, e delle lingue in generale, c’è stata un’accelerazione nell’uso del digitale: l’integrazione, di fatto, esisteva già da tempo.

Lingua e tecnologia

Rispetto ad altre discipline, l’insegnamento delle lingue ha un rapporto privilegiato con le tecnologie: infatti sin dagli anni Cinquanta, con la nascita del metodo audio-orale, vengono adoperati i laboratori linguistici. Da quel momento in poi, la necessità di utilizzare materiali più o meno autentici, soprattutto audio e video, ha indirizzato chi fa educazione linguistica verso l’uso didattico degli apparecchi e media tecnologici, come registratori, videoregistratori, telecamere, CD, CD-ROM ecc.

Sono quindi già settanta anni che si parla di glottotecnologie: arriva adesso a implementare il panorama didattico e a fornire a chi insegna tutte le novità teorico-pratiche anche in campo tecnologico quella che definiamo Glottodidattica Digitale Integrata (GDI).

La Glottodidattica Digitale Integrata

Con Glottodidattica Digitale Integrata (GDI) ci riferiamo alla metodologia di insegnamento-apprendimento che integra l’ambiente fisico e l’ambiente digitale con il fine di promuovere l’apprendimento attivo di una lingua.

La GDI riguarda non solamente l’insegnamento/apprendimento a distanza, ma soprattutto quello in presenza: le tecniche glottodidattiche vengono sostenute, arricchite e ampliate proprio attraverso l’uso della tecnologia.

La GDI fa riferimento al quadro DigCompEdu che definisce le competenze digitali dei docenti di lingue e le suddivide in sei aree: informazione e alfabetizzazione mediatica, comunicazione e collaborazione, creazione di contenuti digitali, sicurezza digitale, risoluzione di problemi e innovazione.

La GDI richiede una preparazione specifica che permette di integrare la didattica tradizionale con quella digitale in modo efficace ed equilibrato: la progettazione didattica deve essere flessibile e personalizzata e deve tenere conto delle esigenze e delle preferenze dell’apprendente, dei contesti di apprendimento e delle risorse disponibili.

La Didattica Digitale Integrata presenta molti vantaggi rispetto alla didattica tradizionale in quanto:

  • sfrutta le potenzialità delle tecnologie digitali per arricchire e diversificare le modalità di insegnamento rendendo il percorso di apprendimento più motivante e divertente;
  • favorisce la partecipazione attiva dell’apprendente;
  • facilita la collaborazione all’interno dei gruppi-classe, in presenza ma anche a distanza;
  • stimola lo sviluppo di competenze trasversali e multidimensionali, come la creatività, il pensiero critico e la cittadinanza digitale;
  • rende più flessibile, personalizzabile e inclusivo il percorso formativo, adattandolo alle caratteristiche di apprendimento, alle necessità didattiche e agli interessi, dei diversi gruppi-classe;
  • permette un approccio inclusivo di tutti i Bisogni Educativi Speciali (BES);
  • valorizza l’autonomia dell’apprendente;
  • sviluppa sapere e saper fare.

In particolare la Glottodidattica Digitale Integrata ha il vantaggio di:

  • esporre l’apprendente a input linguistico ricco e autentico;
  • stimolare output linguistico in modo motivante;
  • sviluppare competenze digitali glottomatetiche efficaci per l’apprendimento delle lingue, come per esempio l’impiego di traduttori e correttori;
  • creare repository di materiali glottodidattici sempre disponibili (e personalizzabili) per chi insegna e chi apprende;
  • permettere la collaborazione sincrona e asincrona tra docente e studente, studente e studente, docente e docente;
  • accogliere i Bisogni Linguistici Specifici (BILS) dell’apprendente con una selezione di strategie inclusive più economica e funzionale.

La GDI nella pratica didattica

Le UdLA presentate in questo articolo, una per la lingua inglese e una per l’italiano, sono due esempi di come integrare il digitale e la didattica tradizionale. Per creare le attività sono stati usati i Documenti Google che permettono di svolgerle in modo classico sia in formato digitale che cartaceo; a completamento della lezione sono stati inseriti esercizi interattivi di rinforzo da eseguire in modalità digitale. 

Entrambe le UdLA sono scaricabili in PDF, ma anche come Documento Google, e quindi eventualmente modificabili, in modo da poterle svolgere direttamente sulla pagina digitale.

1. UdLA – Daily routines di Alan Pona

L’Unità di Lavoro/Apprendimento (UdLA, vd. Pona 2020) che segue è rivolta a classi che studiano inglese come lingua straniera in Italia. È nata ed è stata sperimentata in una scuola secondaria di primo grado, ma può essere facilmente esportabile, con lievi modifiche, in altri contesti e con altri profili di apprendenti: studenti delle ultime classi della scuola primaria, ma anche apprendenti giovani e adulti. La sperimentazione è avvenuta in più classi prime e seconde plurali e ad abilità differenziate ed ha avuto la durata di 2 ore per ciascuna classe.

L’UdLA è stata progettata per il lavoro in classe con device su piattaforma Google Classroom (Sannipoli 2020, Balò 2022): le attività sono state costruite su Documenti Google e i link rimandano a note piattaforme online interattive (Balò 2022).

La prima attività si concentra sul lessico delle routine quotidiane e permette di recuperare pre-conoscenze e sviluppare nuovo lessico, anche attraverso l’uso di applicazioni di traduzione o la collaborazione tra pari. Si è inserita una doppia colonna (inglese e italiano) per lavorare sull’educazione plurilingue, anche in contesti plurali con apprendenti con background migratorio, per rafforzare la capacità di analisi contrastiva tra lingue.

La seconda attività permette, grazie all’impiego della grammatica valenziale, di focalizzare l’attenzione sui costituenti della frase attraverso l’uso di grafici radiali con codificazione cromatica (Sabatini, Camodeca, De Santis 2011) e lavorare sull’attivazione del noticing (Pona 2019). 

Seguono attività interattive online di consolidamento del lessico (word search puzzle e crossword puzzle) e di sviluppo di competenze di lettura e comprensione di un testo (cloze mirato).

L’UdLA si conclude con una attività di reimpiego con cloze mirato facilitato. Per chi volesse sperimentare l’intera UdLA sulla piattaforma Google Classroom, consigliamo di costruire il cloze con la funzione Menù a discesa presente in Documenti Google.

A questa unità possono seguire attività di riempimento per il consolidamento del lessico delle routine quotidiane e delle forme del Present simple e una UdLA per lo sviluppo della funzione di racconto (orale e scritto) della propria routine quotidiana.Possono seguire UdLA per la scoperta di altre aree funzionali della frase singola (circostanti ed espansioni, vd. Sabatini, Camodeca, De Santis 2011) e il lavoro rispettivamente sugli avverbi di frequenza (es. always, often, usually etc.) e i cosiddetti complementi di tempo (es. at 7 o’clock, in the morning, at night etc.).

Scarica Daily routines in formato Documenti Google o in PDF.

2. UdLA – Abitudini giornaliere di Roberto Balò e Alan Pona

L’UdLA Abitudini giornaliere è stata creata sulla base della precedente in lingua inglese. Nella prima attività sul lessico delle routine quotidiane, è stata inserita una doppia colonna italiano/la tua lingua in modo da analizzare contrastivamente la lingua madre dell’apprendente con l’italiano L2/LS. Le altre attività, a parte alcune modifiche a livello lessicale, sono sostanzialmente simili alla versione inglese.

Scarica Abitudini giornaliere in formato Documenti Google o in PDF.

Nota Bene

Il presente articolo di Roberto Balò e Alan Pona, con la consulenza di Cecilia Pontenani, è stato scritto in modalità digitale sincrona e asincrona e in presenza.

Riferimenti bibliografici

Balò R. (2022), Italiano L2/LS digitale. Come usare il digitale per insegnare italiano a stranieri in presenza e a distanza, Atene, Ornimi Editions.

Pona A. (2019), “Fare grammatica valenziale nelle classi plurali”, elledue, V. 2, N.1 (2019): pp. 2-5.

Pona A. (2020), “Fare italiano L2 a distanza. Un modello operativo per la scuola”, elledue, V. 4, N. 1 (2020): pp. 11-12, 20-33.

Sabatini F., Camodeca C., De Santis C. (2011), Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi, Torino, Loescher.

Sannipoli V. (2020), “Fare didattica digitale integrata”, elledue, V. 4, N. 1 (2020): pp. 29-30, 31-36.

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Grammatica valenziale: UdLA sui pronomi clitici indiretti di terza persona.
Bibliografia di riferimento per il modello valenziale a scuola.
Bibliografia essenziale di glottodidattica.

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Crediti

Foto di David Schwarzenberg da Pixabay

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