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L’italiano con la poesia: “Una scuola grande quanto il mondo” di Gianni Rodari

Una poesia di Gianni Rodari per riflettere sul fatto che il solo gesto di frequentare la scuola non è sufficiente per educare alla vita e che gli insegnamenti-esempi formativi si ricevono anche fuori dalla classe, in famiglia, con gli amici, nel mondo. Prima, però, fate un piccolo esercizio di comprensione ed inserite al posto giusto le seguenti parole:

riposare; cartelli; occhi; imparare; belle; arrabbiarsi; professori; difficili

__________________________________________________________________________________

C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri, ________,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
_______ stradali,
il sole, i temporali, le stelle.

Ci sono lezioni facili
e lezioni ________,
brutte, ________ e così così.

Ci si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad _________.

Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno può fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e _________ un pochino.

Di ________ non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.

Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli _______ e anche tu sarai promosso.

Adesso leggi il seguente brano della biografia di Gianni Rodari (tratto da http://www.giannirodari.it, sito completo sulla biografia e le opere dello scrittore)  e fai l’esercizio.

Esercizio: Vero o falso?
1. Omegna si trova nella Val Cuvia.
2. Da bambino, Gianni Rodari era molto socievole.
3. Aveva due fratelli.
4. Rodari padre faceva il pane.

Biografia
L’infanzia a Omegna
Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d’Orta in cui i genitori originari della Val Cuvia nel Varesotto si trasferiscono per lavoro. Gianni frequentò ad Omegna le prime quattro classi delle scuole elementari. Era un bambino con una corporatura minuta e un carattere piuttosto schivo che non lega con i coetanei. È molto affezionato al fratello Cesare mentre a causa della notevole differenza di età è poco in confidenza con il fratello Mario.
Il padre Giuseppe fa il fornaio nella via centrale del paese e muore di bronco-polmonite quando Gianni ha solo dieci anni. In seguito a questa disgrazia la madre preferisce tornare a Gavirate il suo paese natale.

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