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Radiosceneggiati: il mercante di fiori

Avete raggiunto un livello avanzato (C1 o anche C2) e volete comunque perfezionare il vostro italiano o arricchirne il vocabolario? Forse la sera siete stanchi per mettervi a studiare o non ne avete il tempo? Niente di meglio allora che darvi ai radiosceneggiati! I vantaggi sono molteplici:

  • potete ascoltarli dove volete se avete un i-pod o lettore multimediale: in autobus affollati, in treni rumorosi o semplicemente a casa vostra prima di addormentarvi;
  • l’italiano parlato in questi programmi è ottimo, molto più ricco, corretto e raffinato di tante trasmissioni televisive in cui si sbagliano congiuntivi, preposizioni e pronomi ogni tre secondi;
  • la dizione degli attori è perfetta, le loro voci sempre perfettamente riconocibili l’una dall’altra: da quelle dolci e sensuali a quelle forti e virili, da quelle volutamente antipatiche a quelle altrettanto volutamente simpatiche;
  • i vostri occhi una buona volta si riposeranno, mentre la vostra mente, presa dalla trama, comincerà a proiettare una specie di “film interiore”: l’oralità della narrazione ritorna importante un po’ come ai vecchi tempi, quando le storie venivano raccontate a voce.

Nella vasta scelta di sceneggiati che si possono ad esempio scaricare su podcasthall (basta registrarsi), gli amanti del genere thriller apprezzeranno sicuramente “Il Mercante di Fiori” di Diego Cugia (esiste anche il romanzo edito da Mondadori, di cui a fianco la copertina). Lo sceneggiato è suddiviso in ben 60 puntate di circa 18 minuti l’una, tutte ricche di colpi di scena e azione. Il tema è quello della tratta delle bianche ai giorni d’oggi. L’inizio è subito accattivante: una coppia di sposini in luna di miele si perde di sera nella periferia di Bangkok, fanno un incidente in cui lui rimane gravemente ferito, mentre lei, la bella e sensuale Maria, viene catturata dallo scagnozzo di uno spietato schiavista di donne che vengono rapite in Europa e poi costrette alla prostituzione: il famoso mercante di fiori… Inutile dire che ci sono tutti gli ingredienti per restare con il fiato sospeso fino alla fine per tutte le sessanta puntate. Molto bravi poi anche gli attori, tra cui, tra i tanti, ricordiamo Emanuela Rossi (Maria), Aroldo Tieri (lo psichiatra), Francesco Pannofino (il magnaccia Papi) e Paolo Ferrari (il Passatore). Come spesso accade con gli sceneggiati a puntate, quando si arriva alla fine, ci dispiace abbandonare i protagonisti a cui ci si affeziona e si vorrebbe che la storia continuasse. L’unica soluzione allora è ascoltare (e scaricare) una nuova storia.

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