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Indagare la luce e le tecniche impressioniste a Palazzo Strozzi

Dall’11 luglio al 28 settembre sarà possibile visitare a Palazzo Strozzi la mostra “Impressionismo: dipingere la luce” che raccoglie una vasta quantità dei grandi maestri che hanno cambiato la storia dell’arte a metà dell’Ottocento. Le opere di Cézanne, Van Gogh, Sisley, Berthe Morisot, Renoir e molti altri ancora trovano asilo all’interno delle sale allestite per la mostra diventando autentici oggetti di studio per scoprire le innovazioni tecniche nei materiali e nei metodi che resero la loro arte unica al mondo.
E’ il caso delle valigette contenenti i tubetti di colore ad esempio che permettevano agli artisti di dipingere en plein air.
La mostra pensata per essere autentica occasione di analisi dei dipinti presenta dunque anche la possibilità di osservarli tramite l’apparato di lenti, raggi x e infrarossi che permetteranno al visitatore di scoprire le tracce lasciate da pennelli, spatole e matite, ma anche di cogliere ad esempio granelli di sabbia misti alc olore a dimostrazione che l’opera in questione fu dipinta all’aperto.
Il percorso si divide in sette sale: la prima di questa accoglie il visitatore descrivendo il contesto accademico e le rivoluzionarie idee che cominciarono a diffondersi, introducendo la necessità di indagare gli effetti della luce e catturare le “impressioni” da riprodurre sulla tela. Nella seconda sala sono esposte invece le attrezzature che permisero i maestri impressionisti di attuare le proprie tecniche e i propri metodi; nella successiva sarà possibile osservare più da vicino le opere e comprendere tramite moderne tecnologie come furono dipinte e dove; nella quarta e nella quinta sala sarà possibile risalire tramite determinati indizi alla effettiva e eventuale spontaneità nell’esecuzione di grandi come Morisot, Van Gogh, Manet e Gauguin. La sesta sala è invece deidcata alla questione relativa alla compiutezza dei dipinti: ossia la disputa ingaggiata agli impressionisti relativamente alla convenzione di aggiungere la “verniciatura” come segno di completamento dell’opera stessa. Infine la settima sala è uno spazio interamente dedicato ai bambini e alle famiglie in cui sarà possibile risolvere il caso terribile del “crimine impressionista”, ovvero un giallo  in cui un immaginario pittore viene trovato morto, con gli strumenti di lavoro sparsi a terra. La polizia rimosso il cadavere ha bisogno di trovare il colpevole e saranno proprio i giovani visitatori aiutati dai propri parenti ad aiutarla. Al vincitore sarà assegnato un premio. L’ottava sala è invece relativa a un mistero vero, quello di un falso Monet.

Ulteriori informazioni sulla msotra, sul biglietto e sugli orari sono disponibili qui.

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