Dopo il post di qualche giorno fa sui dizionari e enciclopedie on-line della De Agostini, segnaliamo un sito per italianisti veramente appassionati: il Nuovo T.L.I.O. ovvero Il Tesoro della Lingua Italiana delle Origini che è la parte più antica del vocabolario storico italiano che va dalle origini, appunto, fino a tutto il Trecento. Questo vocabolario è realizzato dall’Ovi (Opera del Vocabolario Italiano), e dal CNR di Firenze che ha sede nella famosa Accademia della Crusca (di cui magari parleremo più approfonditamente). La particolarità principale di questo vocabolario è che viene pubblicato on-line in corso d’opera e cioè viene aggiornato man mano che vengono inserite nuove voci. Al momento l’ultimo aggiornamento risale al 12 settembre 2006, conta 15776 voci (erano circa 1000 alla fine del 1998) e naturalmente non è completo: al momento sono terminate solo le lettere A e B e pare che la C e la D siano a buon punto!
La veste grafica del sito non è proprio gradevolissima, ma è abbastanza facile da usare. Si clicca in alto a sinistra dove c’è scritto Cerca parole e ci si trova sulla pagina della ricerca, si scrive una parola con la A come ad esempio “aquila” ed ecco che apparirà non solo una definizione vera e propria (che potete leggere al punto 0.7), ma una dettagliata lista di altre grafie, il genere della parola e soprattutto in quali testi questa parola è apparsa, il tutto accompagnato da citazioni testuali tratte dagli autori degli albori della lingua italiana come Dante, Lentini, Guittone e altri minori tutti però rigorosamente antecedenti al Quattrocento.
Se quindi si prova a digitare la parola “automobile” il vocabolario naturalmente non troverà niente, ma se si scrive “carro” avremo la definizione originaria di automobile: “Veicolo a due o quattro ruote a trazione animale adibito al trasporto di persone o merci. (…)”. Andando oltre troveremo ad esempio dove Dante ha usato questa parola: “[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 23, pag. 411.5: E però li gentili, cioè li pagani, diceano che ‘l carro del sole avea quattro cavalli…”.
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