Iscriviti alla newsletter


logo adgblog

Archivi

Settembre 2017
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930  

Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – quinta parte

Nave nella tempesta

Il racconto continua, ma ci stiamo avvicinando alla sua conclusione…  Oggi vi aspettano due esercizi!

Esercizio 1. Inserite negli spazi vuoti le opportune preposizioni, semplici e/o articolate.

A bordo del povero legno non tardò a subentrare la paura e la confusione. Quei pacifici norvegiani cominciavano ___ perdere la testa e mi parevano tutti ubriachi o pazzi.
Correvano ___ una parte all’altra, affollandosi presso le scialuppe, onde essere pronti ___ imbarcarsi nel momento in cui la nave avesse dato l’ultimo addio alle stelle e al sole, e battagliavano ferocemente colla moltitudine dei topi, tentando di respingerli nella stiva, ma senza però ottenere verun risultato, poiché i rosicchianti rispondevano con pari ferocia, mordendo spietatamente i talloni e i polpacci dei nemici.
Io non mi davo grande pensiero, essendo certo che il vascello non sarebbe affondato con tutto quel carico di legname che aveva ___ corpo e che le onde presto o tardi avrebbero spazzato via quei reggimenti di molesti roditori.
Alle undici di sera il veliero era immerso fino ___ murate e le onde balzavano furiosamente in coperta, portando via i piccoli mostri a centinaia; ma ne restavano sempre. Alla mezzanotte caddero i due alberi trascinando con loro tutta l’attrezzatura; ed il vecchio legno, quantunque fosse quasi tutto sommerso, galleggiava sempre.
Verso le due, vinto ___ sonno e ___ stanchezza, mi cacciai dietro una botte, mi copersi alla meglio con un velaccio e, malgrado il pericolo che si faceva di momento in momento più grave e l’invasione dei topi che si rifugiavano sul cassero e sul castello di prua ___ non lasciarsi portare via dalle onde, m’addormentai.
Quanto dormii? Non lo seppi mai, perché quando riaprii gli occhi era ancora notte e l’equipaggio norvegiano era scomparso!… Senza dubbio, ___ timore che il legno affondasse ___ un istante all’altro, avevano messo in mare le imbarcazioni ed erano fuggiti senza prendersi la briga ___ cercarmi. Non mi spaventai troppo, quantunque la mia situazione non fosse molto brillante. Checché succedesse, ero più contento di trovarmi a bordo della mia carcassa che sulle imbarcazioni, ___ un tempaccio così orribile.
Il mare era sempre cattivo e pareva che non dovesse calmarsi tanto presto; la nave, immersa fino ___ linea della coperta, galleggiava sempre, meglio anzi ___ prima, e non vi era alcun pericolo finché non si spezzava; i topi si trovavano aggruppati ___ migliaia intorno a me, ma pel momento pareva che non avessero idee bellicose. E più tardi? Ecco quello che mi chiedevo ___ insistenza, giacché la fame non doveva tardare a spingere quei reggimenti contro le mie gambe.
Mi decisi di non perdere tempo, onde trovarmi pronto a lasciare il legno appena il mare me lo avesse permesso. Innalzai una preghiera ___ Dio, mi armai di una scure e in meno di un’ora costruii una piccola zattera, capace ___ sostenermi, e mi vi coricai sopra, in mezzo a una banda di topi d’ogni età, che forse avevano l’intenzione ___ tenermi poco allegra compagnia.
Spuntò il giorno, il mare non si calmò; cadde la notte e divenne più cattivo, anzi tanto che certi momenti non sapevo più se la nave galleggiasse ancora o fosse andata a picco, tante erano le onde che la coprivano.
Come se questo non bastasse, ecco la fame spingere addosso a me i miei compagni di naufragio. Pareva che si fossero passati la parola ___ ordine, poiché tutto d’un tratto li vidi serrare le file e scagliarsi contro le mie gambe con furore senza pari.
Balzai ___ piedi brandendo la scure e mi posi ___ picchiare con rabbia estrema a destra e a sinistra, dinanzi e ___ dietro, saltando or sull’una e or sull’altra gamba ___ schiacciare quanti più potevo di quei maledetti. Ma la marea montava: ai battaglioni succedevano i battaglioni, ai reggimenti i reggimenti, e questi più affamati di quelli. Avevano giurato di spolparmi fino ___ ultimo osso.
Fortunatamente le onde si rovesciavano ad ogni istante sul povero legno e spazzavano via centinaia di assalitori; ma non bastava. Sentivo quei mostri corrermi ___ per le gambe, cacciarsi nella mia casacca, balzarmi sulle spalle e mordermi gli orecchi.
Mi credetti perduto!…

Esercizio 2. In neretto nel testo ci sono alcune parole e/o espressioni che potrebbero essere un po’ di difficile comprensione: individuatene il significato tra i due proposti.

onde: a) per; b) purché
colla: a) attaccati dalla; b) con la
verun: a) grande; b) alcun
pari: a) giusta; b) altrettanta
legno: a) barca; b) capitano
prendersi la briga: a) disinteressarsi; b) preoccuparsi
checché: a) qualsiasi cosa; b) purché
pel: a) per il; b) almeno
giacché: a) fino a che; b) dal momento che
scagliarsi: a) circondare; b) avventarsi
brandendo: a) impugnando; b) roteando
spolparmi: a) ripulirmi; b) morsicarmi

Articoli correlati
Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – prima parte
Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – seconda parte
Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – terza parte
Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – quarta parte
Italiano con la letteratura: “Le meraviglie del duemila” di Emilio Salgari

All’Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze, è possibile frequentare corsi di storia dell’arte, workshop intensivi di tecniche pittoriche classiche, workshop di scultura e corsi di lingua italiana per stranieri a Firenze.

Social

Seguiteci su FacebookTwitterLinkedInPinterestG+ e Instagram.

Scrivi un commento