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Italiano con la storia dell’arte: Andrea del Verrocchio

verrocchio collage

Miglioriamo la conoscenza dell’italiano e della storia dell’arte con una serie di esercizi sulla vita e l’opera del Verrocchio, un importantissimo artista del rinascimento fiorentino.

Attività 1. Collegate le le frasi.

1. Andrea di Michele di Francesco di Cione detto Il Verrocchio (Firenze, 1435 – Venezia, 1488)
2. Attivo soprattutto alla corte di Lorenzo de’ Medici,
3. Rivestì un ruolo importante nella tendenza
4. La sua bottega divenne polivalente, con opere di pittura, scultura, oreficeria e decorazione,

a. a misurarsi con diverse tecniche artistiche.
b. alla sua bottega si formarono allievi come Leonardo da Vinci, Botticelli, Perugino, Domenico Ghirlandaio.
c. così da poter far fronte all’insistente domanda proveniente da tutta l’Italia di prodotti fiorentini.
d. è stato uno scultore, pittore e orafo italiano.

1. ___ 2. ___ 3. ___ 4. ___

Attività 2. La biografia del Verrocchio. Coniugate i verbi al passato remoto.

(Nascere) _________ a Firenze tra il 1434 e il 1437 nella parrocchia di Sant’Ambrogio. Sua madre Gemma (mettere) _________ al mondo otto figli ed Andrea (essere) _________ il quinto. Il padre, Michele di Cione, era fabbricante di piastrelle e successivamente esattore delle tasse. Andrea non (sposarsi) _________ mai e (dovere) _________ provvedere al sostentamento di alcuni tra i suoi fratelli e sorelle, a causa dei problemi economici della sua famiglia.
(Iniziare) _________ a lavorare come orafo, nella bottega di Giuliano Verrocchi, dal quale sembra che Andrea abbia in seguito preso il cognome. I suoi primi approcci alla pittura risalirebbero alla metà degli anni 1460 quando (lavorare) _________ a Prato con Fra Filippo Lippi nel coro del Duomo.
La sua notorietà (crescere) _________ notevolmente quando venne accolto alla corte di Piero e Lorenzo de’ Medici, dove (rimanere) _________ fino a pochi anni prima della sua morte, quando (spostarsi) _________ a Venezia, pur mantenendo la sua bottega fiorentina.
Resta famosa una denuncia anonima di sodomia che (coinvolgere) _________ quello che diventerà probabilmente il più famoso tra gli allievi della sua bottega: Leonardo da Vinci.

Attività 3. Rimettete in ordine cronologico le opere del Verrocchio.

a. Tra il 1474 e il 1475 realizzò il Battesimo di Cristo, ora agli Uffizi, con il giovane allievo Leonardo da Vinci, che dipinse quasi sicuramente l’angelo di sinistra e i fondali paesistici.

b. Nel 1465 circa scolpì il lavabo della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo.

c. Nel 1466, quando era appena trentenne, il Tribunale di Mercatanzia gli commissionò il gruppo scultoreo dell’Incredulità di San Tommaso per Orsanmichele: la nicchia nella quale sono inseriti i due personaggi fu realizzata da Donatello.

d. Tra il 1465 e il 1467 eseguì il monumento funebre di Cosimo de’ Medici nella cripta sotto l’altare della stessa chiesa e nel 1472 terminò il monumento funebre per Piero e Giovanni de’ Medici.

e. Nel 1480 la Repubblica di Venezia gli affidò la realizzazione di un monumento equestre per il condottiero Bartolomeo Colleoni, morto tre anni prima, da collocarsi in campo Santi Giovanni e Paolo. Nel 1486 si trasferì a Venezia per attendere alla fusione in bronzo del gruppo, ma nel 1488 morì a lavoro non terminato.

f. Intorno al 1474 fu chiamato ad eseguire il monumento Forteguerri per il Duomo di Pistoia, che lasciò incompiuto.

g. Del 1468 è il candelabro, ora ad Amsterdam, realizzato per un corridoio di Palazzo Vecchio. La base è formata da tre lati, su due dei quali è scritto rispettivamente MAGGIO e GIUGNO, sul terzo vi è la data in numeri romani, 1468.

h. Sempre del 1478 è il busto della Dama col mazzolino, dove per evitare una rigida visione frontale e per rendere più dinamica la composizione girò il volto della donna e, grazie all’espediente del taglio del ritratto all’altezza dell’ombelico, poté inserirvi anche le mani.

i. Nel 1478 circa realizzò il Putto alato con delfino, originariamente destinato a una fontana per la villa medicea di Careggi, dove l’acqua usciva dalla bocca del delfino e spruzzava in alto ricadendo, ora conservato a Palazzo Vecchio.

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I testi sono tratti e adattati da Wikipedia.

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