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Italiano con le canzoni e le favole: il passato remoto con “La lontananza” e “La gatta e Afrodite”

la lontananza

lontano…

Normalmente il passato remoto viene considerato dagli studenti stranieri come un tempo inutile, perché scarsamente utilizzato, se non per niente, nella conversazione quotidiana: chissà chi gli avrà messo in testa quest’idea! Per correggere quest’opinione, proponiamo qui di seguito una bella e famosa canzone del 1970 di Domenico Modugno, re-interpretata anche in tempi non sospetti, cioè recentissimamente, da una cantante giovane come Emma Marrone. Nel testo parlato che introduce la parte cantata, trovate due forme del passato remoto. L’esercizio 1 prevede che trasformiate i verbi all’infinito nella forma corretta del passato remoto, inoltre dovrete inserire negli spazi vuoti le parole mancanti, scegliendole tra quelle elencate. Fatelo prima di ascoltare qui la canzone e poi controllate se siete stati bravi.
Alla fine del testo, troverete una favola di Esopo. In questo secondo esercizio, un po’ più difficile, dovrete coniugare i verbi all’infinito al modo e al tempo richiesti dalla logica del racconto: attenzione, anche qui il passato remoto la fa da padrone!

Esercizio 1: Parole da inserire negli spazi vuoti: dimenticare; tempo; piangere; conto; perdonami; gettato; accende; suono; brucia

La lontananza

Mi ricordo che il nostro discorso
(essere) _____ interrotto da una sirena
che correva lontana, chissà dove?
Io (avere) _____ paura perché sempre
quando sento questo _____,
penso a qualcosa di grave
e non mi rendevo _____ , che per me e per te,
non poteva accadere nulla di più grave,
del nostro lasciarci . . .
allora come ora
Ci guardavamo,
avremmo voluto rimanere abbracciati, invece
con un sorriso ti ho accompagnata per la solita strada.
Ti ho baciata come sempre, e ti ho detto dolcemente . . .
“la lontananza sai, è come il vento
spegne i fuochi piccoli, ma
_____ quelli grandi . . . quelli grandi.”

La lontananza sai è come il vento,
che fa dimenticare chi non s’ama
è già passato un anno ed è un incendio
che mi _____ l’anima.
Io che credevo d’essere il più forte.
Mi sono illuso di _____ ,
e invece sono qui a ricordare . . .
a ricordare te

La lontananza sai è come il vento
che fa dimenticare chi non s’ama
è già passato un anno ed è un incendio,
che brucia l’anima.

Adesso che è passato tanto _____ ,
darei la vita per averti accanto
per rivederti almeno un solo istante
per dirti “_____”
Non ho capito niente del tuo bene
ed ho _____ via inutilmente
l’unica cosa vera della mia vita,
l’amore tuo per me

ciao amore,
ciao non _____,
vedrai che tornerò
te lo prometto ritornerò,
te lo giuro amore ritornerò
perché ti amo
ti amo
ritornerò
ciao amore
ciao
ti amo

occhi di gattoEsercizio 2: Esopo- La gatta e Afrodite

Una gatta, innamoratasi di un giovane di bell’aspetto, (pregare) __________ Afrodite di mutarla in una ragazza. Allora la dea, impietosita da tanta passione, (trasformarla) __________ in una graziosa fanciulla; così il giovane, quando (vederla) __________, (innamorarsene) ___________ e (condurla) __________ a casa sua. Ora, mentre (loro-stare) __________ sdraiati nel talamo, Afrodite (volere) __________ scoprire se la gatta, oltre ad avere mutato la forma corporea, (cambiare) __________ anche la sua indole: così (lei-lasciare) ___________ cadere un topo in mezzo alla stanza. Subito la gatta, dimenticando la sua condizione presente, (saltare) ___________ giù dal letto e (mettersi) ___________ ad inseguire il sorcio, volendolo divorare. La dea, allora, (indignarsi) __________ assai nei suoi confronti e (riportarla) __________ all’antico aspetto.
Così avviene agli uomini malvagi di natura: anche se cambiano condizione, non cambiano di certo la loro indole.

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Per assistenza contattate gli insegnanti dell’Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze: adg.assistance@gmail.com.

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