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Invisible Women, l’anteprima del docufilm di Jane Fortune sulle pittrici invisibili

odeonLo scorso 25 giugno si è tenuta al cinema teatro Odeon di Firenze l’anteprima del documentario Invisible Women, Forgotten artists of Florence, tratto dall’omonimo libro di Jane Fortune edito nel 2009 da The Florentine Press e vincitore dell’Emmy Award 2013 per il miglior programma storico-culturale.

Prima della proiezione abbiamo potuto assistere, nel ridotto del teatro, alla conferenza stampa dell’autrice, aiutata nella traduzione da Linda Falcone. La storia del libro, e poi del film, viene da lontano, sin dalla prima volta in cui Jane Fortune, al terzo anno di università, arriva a Firenze e immediatamente si innamora della città. Presidentessa e fondatrice dell’Advancing Women Artists and The Florence Committee del National Museum of Women in the Arts di Washington DC, è un’esperta e una collezionista d’arte, soprattutto di opere di donne. Durante le sue ricerche a Firenze scopre un’artista, Suor Plautilla Nelli (1532 – 1588) considerata la prima pittrice fiorentina, ma nonostante questo spesso sconosciuta anche agli addetti ai lavori. Da qui l’idea di ricercare in modo approfondito tracce di pittrici nei musei fiorentini: Jane Fortune rintraccia così 125 opere visibili al pubblico e ben oltre 2000 custodite nei depositi. Jane, ribattezzata per l’occasione Indiana Jane (tra l’altro è anche originaria dell’Indiana), ha una missione: restaurare più opere possibili e soprattutto trovare uno spazio adatto per mostrarle al pubblico.

Il film documenta il lavoro di Jane e della sua fondazione e mostra i progressi raggiunti. La proiezione, in una sala gremitissima di spettatori italiani e americani e alla presenza del Console Generale degli Stati Uniti Sarah Morrison, inizia con una carrellata delle bellezze artistiche di Firenze e si concentra quasi immediatamente sullo stato della ricerca “avventurosa” delle opere di pittrici femminili e sulla difficoltà di attribuirle ad una mano femminile: nel Rinascimento, ma anche successivamente, le donne non avevano il permesso di stipulare contratti né di maneggiare denaro, spesso neppure di firmare le tele. Eppure le opere di alcune di loro, Artemisia Gentileschi in primis, erano spesso molto richieste. Il documentario si concentra poi su alcuni quadri che sono stati (ri)scoperti da Jane Fortune e restaurati grazie alla sua fondazione in stretta collaborazione con la Sovrintendente alle Belle Arti di Firenze, Dott.ssa Cristina Acidini.

Invisible Women verrà trasmesso su tutte le tv nazionali americane e farà sicuramente conoscere agli spettatori l’importante lavoro svolto da Jane Fortune oltre a ribadire il fondamentale apporto delle donne alla cultura e all’arte.

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