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Italiano con un racconto: “La vendetta” di Giovannino Guareschi, concordanza dei tempi e dei modi e un esercizio di lessico

Giovanni GuareschiIn questi ultimi giorni si è ricordato l’anniversario della Liberazione con molti eventi. Questa data è fondamentale per la storia del nostro paese, perché celebra l’ultimo atto della Seconda Guerra Mondiale. Lo celebra e lo consacra, ma certamente non annulla gli strascichi che la fine del conflitto portò con sé: non fu facile per molti, non il dimenticare, che sarebbe stato troppo, ma il perdonare, il trovare la forza per andare avanti. In questo breve racconto, Giovannino Guareschi, scrittore conosciutissimo per la saga della simpatica rivalità tra Peppone e Don Camillo, ci narra di un maestro, vedovo e il cui unico figlio andato partigiano è stato ucciso, che deve correggere il tema di un suo scolaro, a sua volta figlio dell’uomo che lo ha privato della persona più cara. Il racconto fa parte della raccolta del 1996 Ciao, Don Camillo.

Come PRIMO ESERCIZIO, riempite gli spazi vuoti con i verbi coniugati al modo e al tempo corretti (attenzione: ci sono anche alcuni congiuntivi). Come SECONDO ESERCIZIO, trovate nel testo, fra le parole scritte in grassetto, le corrispondenti alle seguenti definizioni:
felicità; al servizio militare; valutazione pessima; si trastullava; disgraziato; sistemarsi in un modo o nell’altro; carcere milanese; temi scolastici; bisbigliando; grossa linea; lentamente; perfida; senza una direzione; lealmente

La vendetta

Quella sera cominciò tardi, e all’una di notte aveva ancora una quindicina di componimenti da leggere; ma non si affrettava, anzi pareva che (cercare) ________ tutte le scuse come se (stare) _______ per tirare in lungo la faccenda. Prima di temperare il lapis rosso e blu, il vecchio maestro aveva messo i compiti in ordine alfabetico, poi tolto dal mucchietto un foglio, (nasconderlo) _______  sotto la cartella. Luigino B. (dovere) _______ essere tra i primi e invece il vecchio maestro se l’era riservato come l’ultimo.
E ora si gingillava nel correggere gli altri compiti perché (volere) _______ prolungare il piacere di arrivare al compito di Luigino B.
(Essere) _______ il compito finale, il compito di esame: egli lo avrebbe letto adagio, parola per parola, studiando con implacabile attenzione l’ortografia, la sintassi, la punteggiatura.
Alle due di notte: il vecchio maestro (tracciare) _______ un “sette” sul penultimo compito, poi (sollevare)_______ il capo e (guardare) _______ Mario. – Ci siamo, – disse sottovoce. Alle due di notte, quando la città dorme e l’aria è ferma, i vecchi papà (potere) _______ parlare con i loro figli morti. Alle due di notte i regolamenti della logica non (avere) _______ più nessuna importanza: è l’ora in cui i morti (affacciarsi) _______ ai sogni dei vivi e la notte è piena di anime vaganti. Il ritratto di Mario (stare) _______ appeso al muro, davanti allo scrittoio, ed (coprire) _______ da un velo d’ombra, ma gli occhi (parere) _______ vivi.
Mario aveva vent’anni, allora, e viveva col papà che era solo perché la mamma se (andarsene) ________ da tempo. Il maestro non (insegnare) _______ più da almeno dieci anni alla scuola pubblica e doveva arrangiarsi con le lezioni private, perché le sue idee non andavano d’accordo con quelle degli “altri”: ma (andare) _______ d’accordo con le idee di Mario.
Così, quando Mario (chiamare) _______ alle armi, invece di andare al distretto (darsi) _______ alla montagna dove si comportò da galantuomo. E, un giorno, gli “altri”, (ammazzarglielo) _______. Non gli era rimasto più che quel ritratto: aveva ripreso l’insegnamento nella scuola pubblica, ma tutti quei ragazzi, invece di fargli dimenticare Mario, (farglielo) _______ ricordare ogni minuto. E quando a scuola (leggere) _______ la lista dei nomi per l’appello e arrivava a Luigino B. la voce tremava al vecchio maestro, perché Luigino B. (essere) _______ figlio di uno degli “altri”; di un ex capo degli “altri “.
– Ci siamo, – (dire) ______ sottovoce il vecchio maestro a Mario, e (trarre) _______ di sotto la cartella il compito di Luigino B.
(Lui-leggere) _______ adagio: una riga, due righe. Alla terza un piccolo grido di gioia: – “Ceco!”. Scrive “ceco” senza la “i”. In quarta classe scrive ancora “ceco” quando anche i bambini di seconda (sapere) _______ che si scrive con la ” i” !
Nell’ombra gli occhi di Mario si erano fatti attenti. Il vecchio maestro (tracciare) _______ un rigone blù sotto il “cieco” senza “i” poi riprese a leggere adagio.
Di lì a poco (sollevare) _______ il capo.
– Mario! – esclamò. – Un’amico! un amico con l’apostrofo, e poi virgola tra il soggetto e il verbo!  Io!  virgola,  vado a scuola…
Guardò sorridendo Mario e gli pareva che anche Mario (sorridere) _______. Riprese a leggere e, poco dopo, allargò le braccia.
– Mario, – disse il vecchio maestro, – io adesso avrei diritto di rifiutarmi di proseguire. Questo sciagurato ha scritto una frase come questa:  Se io potrei andare in campagna, ma mia mamma non può perché mio papà è in Africa . (Capire-tu) ______, Mario. Se lui  “potrebbe” andare, ma sua mamma non può perché “suo papà è in Africa”. San Vittore lo chiamano Africa in quella famiglia di sciagurati! Tracciò un pesante segno blù sotto tutta la riga, poi (riprendere) _______ a leggere spiegando ogni volta a Mario gli errori che (incontrare) _______. Alla fine mostrò a Mario il foglio.
– Ecco qui, – disse con una punta di gioia maligna nella voce. -Sei errori rossi e sette blù! Qui il problema è uno solo: gli diamo due o tre? O vogliamo dimostrare la nostra superiorità regalandogli mezzo punto e dandogli tre e mezzo?
(Essere) _______ quella l’ora dei morti, e la notte (essere)_______ piena di fantasmi. Il silenzio li difendeva dal mondo del vivi e l’aria era ferma. Il vecchio maestro fissava gli occhi di Mario velati dall’ombra e gli occhi gli parevano vivi. E anche il viso lentamente (vestirsi) _______ di carne.
– Due, tre o tre e mezzo? – domandò ancora il vecchio maestro: e le parole (cadere) _______ nel silenzio e il silenzio le inghiottì.
– Sei, – disse una voce lontana. Era la voce di Mario…
E il vecchio maestro (segnare) ______ un grosso sei sul foglio.

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2 comments to Italiano con un racconto: “La vendetta” di Giovannino Guareschi, concordanza dei tempi e dei modi e un esercizio di lessico

  • Florencia

    cercava, stesse, lo nasconde’, doveva, voleva, era, ha tracciato, ha sollevato, ha guardato, possono, ha, si affacciano, stava, era coperto, parevano, ne era andata, insegnava, andavano, e’ stato chiamato, si diede, gliel’hanno ammazzato, glielo facevano, leggeva, era, disse, trasse, leggeva, sanno, traccio’, ha sollevato, sorridesse, capisci, ripresse, incontrava, era, era, si vestiva, caderono, segno’.

  • Cecilia

    Cercasse, lo nascose, tracciò, sollevò, guardò, hanno, fu chiamato, glielo ammazzarono, lesse, sollevò, riprese, caddero

    Brava, ma hai fatto un po’ di confusione tra passato prossimo e passato remoto!

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