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Storia del cinema italiano: il neorealismo

Ecco riassunti alcuni punti fondamentali sul cinema neorealista italiano ad uso e consumo degli studenti di storia del cinema dell’Accademia del Giglio, accompagnata da link a video disponibili su YouTube. La lezione sul cinema di genere si trova da questa parte.

ll Neorealismo è stato un movimento culturale sviluppatosi nel periodo compreso tra il 1943 (Ossessione di L. Visconti) e il 1949 (Riso amaro di De Santis) con strascichi fino al 1952 circa, quindi un breve periodo che ha però avuto dei riflessi molto importanti nel cinema contemporaneo, anche a livello mondiale. Il movimento nasce da sinistra e la sconfitta di questa alle elezioni del 1948, che la relegheranno all’opposizione, faranno sì che inizi quasi immediatamente il declino del neorealismo: i nuovi governi hanno bisogno di maggiore ottimismo, di film che tirino su il morale della gente e che nascondano ciò che non va. I film neorealisti sono considerati tristi, disfattisti e pessimisti. Nonostante il successo di pubblico e critica di alcuni di questi film, si lascerà sempre più spazio al cinema straniero, specialmente quello americano e i film italiani verranno pian piano relegati nei cinema di terza visione.

Il movimento è sorto spontaneamente e non è stato codificato, ovvero non c’è mai stato un manifesto programmatico. Dice De Sica: “Non è che un giorno ci siamo seduti a un tavolino di Via Veneto, Rossellini, Visconti, io e gli altri e ci siamo detti: adesso facciamo il neorealismo.”

I registi principali sono:
Luchino Visconti con Ossessione (1943), La terra trema (1948), Bellissima (1951);
Roberto Rossellini con Roma, città aperta (1945), Paisà (1946), Germania anno zero (1948), Stromboli terra di Dio (1949);
Vittorio De Sica
con Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951), Umberto D. (1952);
Giuseppe De Santis
con Caccia tragica (1946), Riso Amaro (1949);
Pietro Germi
con Gioventù perduta (1947), In nome della legge (1948), Il cammino della speranza (1950).

Fondamentale, soprattutto per l’opera di De Sica, è stato lo sceneggiatore Cesare Zavattini.

Il Neorealismo nasce più da una situazione contingente che da una scelta intellettuale: la carenza di mezzi nel dopoguerra era talmente grande che Rossellini, per girare Roma città aperta, dovette setacciare tutti i negozi fotografici di Roma per trovare della pellicola e dovette anche usare delle pellicole scadute.

Caratteristiche principali:

  • Trame ambientate fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all’aperto. Questo perché fondamentalmente gli studi di Cinecittà non erano disponibili per via dei bombardamenti e perché erano occupati dagli sfollati.
  • Utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie.
  • Uno dei temi principali è la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, come sono cambiati o stanno cambiando gli italiani, i loro sentimenti e le loro misere condizioni di vita.
  • Scene di vita quotidiana: gente “normale”, lavoratori, disoccupati, madri, ragazze, bambini ripresi durante le loro occupazioni quotidiane. Lo sguardo si sposta quindi dal singolo al generale, al collettivo.
  • Uso del dialetto (anche nei titoli Paisà, Sciuscià), che il fascismo aveva bollato come “deteriore” e del plurilinguismo.

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All’Accademia del Giglio è possibile frequentare corsi di lingua italiana per stranieri, corsi di storia dell’arte, workshop intensivi di tecniche pittoriche classiche e altro ancora.

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3 comments to Storia del cinema italiano: il neorealismo

  • … oh! molto interessante… Serena

  • BARD COLLEGE!!!

    The cultural movement of Neorealism occurred between 1943 (Ossessione di L. Visconti) and 1949 (Riso amaro di De Santis), but its presence is evident in films until 1952, it was a brief period, however it was extremely influential in modern cinema, not only in Italy, but also world wide. It was a left born movement, but in the 1948 elections presented an opposition to the movement, causing its immediate decline. The new government wanted films that were optimistic, that hid social problems and boosted the morale of the people. Neorealism was considered sad, defeatist, and pessimistic. Because of its success with the public and critical acclaim, it has created a spot for Italian film amongst foreign cinema. Neorealism is the model for third vision cinema.
    The movement spontaneously arose and did not have a strong set of rules, in other words, the movement was never defined by a written manifesto. De Sica says, “It was not like one day we sat at a table on Via Veneto, Rossellini, Visconti, the others, and I, and said “now we will create neorealism.”
    Principle Directors:
    Luchino Visconti: Ossessione (1943), La terra trema (1948), Bellissima (1951);
    Roberto Rossellini: Roma, vitta aperta (1945), Paisa (1946), Germania anno zero (1948), Stromboli terra di Dio (1949)
    Vittorio De Sica con Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951), Umberto D. (1952);
    Giuseppe De Santis con Caccia tragica (1946), Riso Amaro (1949);
    Pietro Germi con Gioventù perduta (1947), In nome della legge (1948), Il cammino della speranza (1950).
    Key to De Sica’s work was the screen writer Cesare Zavattini.
    Neorealism was born from a situation contingent upon the choices of intellectuals. After the war, the lack of means to create art was such a large problem that Rossellini, to film Roma citta aperta, had to sift through all the photo shops in Roma to find a color camera and had to use expired film.
    Principle Characteristics of Neorealism:
    Films follow the poor and working class, with long open shots outside. This is because studios were bombed and being lived in by people who were forced out of their homes.
    They often used non professional actors for small parts and from time to time they were also used for primary roles.
    One of the principle themes of neorealism was the economic situation and moral of the afterwar italians, how they were changed and changing by the war, their feelings, and their miserable life conditions.
    They had scenes of everyday life: the normal public, workers, the unemployed, mothers, young women, children, and what they do during their daily lives.
    The used dialect (leading to titles such as Paisa, Sciuscia),

  • […] translated by Elisabeth, Kelsey and Sofia. The Italian version is here. By roberto balò, on January 16th, 2010 | Category: Cinema, English | Leave a […]

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