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Istruzioni per rilassarsi (1): attività didattica per il rinforzo dell’imperativo

La condizione umana-MagritteQuest’attività didattica è stata proposta a un gruppo di studenti di livello B1 per il rinforzo dell’imperativo.

Fase 1. Prima di tutto ho chiesto agli studenti di parlare in coppie dell’attività che ciascuno preferiva fare quando sentiva il bisogno di rilassarsi. Ho domandato loro di descrivere quando svolgessero questa attività, in quali luoghi, se da soli o in compagnia e con quali accorgimenti. La descrizione avrebbe dovuto dimostrarsi particolarmente puntuale e precisa e in essa sarebebro dovuti comparire tutti i particolari possibili per rendere partecipi anche gli altri.

Fase 2. Dopo circa dieci minuti di confronto in coppie, ho chiesto a ciascuno di parlare dell’attività del proprio compagno in plenum. Ovviamente gli studenti di volta in volta interessati potevano intervenire per fornire maggiori informazioni o ulteriori dettagli e per rispondere a eventuali domande mie o degli altri compagni relativi all’attività che sono soliti svolgere per rilassarsi.

Fase 3. A questo punto ho proposto il brano che segue, ossia un estratto dell’inizio di Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, spiegando prima di cominciare la lettura che si tarttava di alcuni consigli dati da un famoso scrittore italiano al proprio pubblico. I suggerimenti che Calvino dava erano volti a permettere all’eventuale lettore di rilassarsi e di concentrarsi esclusivamente sulla lettura. Gli studenti si ono divertiti molto e l’hanno trovato veramente simpatico.

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo […]. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo piú forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.

Prendi la posizione piú comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giú, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce.

Certo, la posizione ideale per leggere non si riesce a trovarla. Una volta si leggeva in piedi, di fronte a un leggio. Si era abituati a stare fermi in piedi. Ci si riposava cosí quando si era stanchi d’andare a cavallo. A cavallo nessuno ha mai pensato di leggere; eppure ora l’idea di leggere stando in arcioni, il libro posato sulla criniera del cavallo, magari appeso alle orecchie del cavallo con un finimento speciale, ti sembra attraente. Coi piedi nelle staffe si dovrebbe stare molto comodi per leggere; tenere i piedi sollevati è la prima condizione per godere della lettura. […]

Fase 4. Prima di proseguire con l’attività ho creduto opportuno fare una breve riflessione sulla lettura: quale tipo di registro è stato utilizzato dall’autore, perché si elencano vari tipi di sedie, di posizioni, ecc.
Poi è stata la volta della riflessione linguistica: ho chiesto agli studenti di osservare quale modo verbale veniva utilizzato dall’autore per dare istruzioni o suggerimenti e poi di trasformare il testo all’imperativo indiretto con il solo obbiettivo di ripassare le forme dell’imperativo.

Fase 5. Infine gli studenti hanno redatto il loro testo: ho chiesto loro di osservare attentamente quello di Italo Calvino, di coglierne il valore ironico e i suggerimenti di scrittura che ne potevano venire e quindi di elaborare un proprio testo relativo alla propria attività per rilassarsi, dovendo consigliarla a qualcuno. Ho chiseto loro di divertirsi nella redazione e di renderla varia e buffa, anche di inserire esagerazioni, consigli palesemente sbagliati o poco logici, al solo scopo di fare ironia e di usare in modo un po’ diverso l’imperativo.

Nel prossimo post saranno pubblicati i divertenti testi che gli studenti hanno redatto.

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